Nell’ultimo fine settimana, con il ritorno dell’ora solare, gli orologi sono stati messi indietro di un giro di lancette. Questa situazione durerà fino al 29 marzo 2020, quando tornerà di nuovo l’ora legale: una pratica convenzionale stabilita per usufruire della maggior quantità di energia solare garantita dalla primavera e dall’estate e, di conseguenza, per perseguire una più efficace politica di risparmio energetico. Ma quest’ora di sonno che, a seconda del casi, viene persa o guadagnata, che ripercussioni ha sul nostro equilibrio psicofisico?
L’organismo umano è soggetto a schemi di funzionamento con una cadenza di 24 ore che, secondo variazioni cicliche, scandiscono e condizionano le diverse attività biologiche. Questi schemi chiamati Ritmi Circadiani (dal latino circa “intorno” e dies “giorno”) agiscono su diverse funzioni fisiologiche, influenzando per esempio la resistenza fisica, la pressione arteriosa, la temperatura corporea o l’attività intestinale. Tale alternanza ciclica, che varia in fase diurna e in fase notturna, condiziona anche le secrezioni ormonali e, in particolare, la produzione di melatonina che regola il ritmo Sonno/Veglia, quello probabilmente più interessato dall’entrata in vigore di ora solare e legale. Introducendo a tutti gli effetti una variazione artificiale che crea una sorta di jet-leg fittizio, questo cambiamento costringe l’organismo (anche se per pochi giorni) a resettare il proprio equilibrio. Limitare quindi tutto alle espressioni “si dorme un’ora in più o un’ora in meno” è evidentemente riduttivo, laddove invece si rende necessario creare una nuova sincronia e reimpostare velocemente il nostro orologio biologico, a partire da quello che regola il sonno. Per questo motivo, per i primi giorni, i tempi necessari per addormentarsi e quelli per il risveglio potranno subire qualche contraccolpo, facendo registrare fenomeni di insonnia; chi poi già soffre di difficoltà legate al sonno, potrebbe vedere amplificarsi questa manifestazione, con effetti negativi anche sulla concentrazione durante il giorno. Più importanti invece, dal punto di vista medico, potrebbero essere le conseguenze sull’attività cardiovascolare, in particolare nei pazienti cardiopatici anziani che, come evidenziato da alcuni studi, nei primi giorni in prossimità del cambio d’orario possono accusare alcune difficoltà. Inoltre, nel caso dell’ora solare che in pratica sottrae un’ora di luce durante il giorno, è possibile che si possano avere ripercussioni in senso negativo sull’umore. Non a caso nei paesi del Nord Europa, dove la fase di buio durante il giorno è decisamente più lunga, si certificano molti più casi legati ad una probabile sindrome depressiva.
Dal punto di vista estetico, le conseguenze per la pelle in un periodo comunque breve di assestamento, non sono particolarmente rilevanti, se non in conseguenza di variazioni di carattere sistemico legate a squilibri fisiologici di tutto l’organismo. Ciò che però conta, ed è importante porre in evidenza, è che i cicli circadiani rivestono un ruolo fondamentale anche per la salute e il benessere della pelle che, nella fase diurna lavora per combattere le aggressioni derivanti dall’esterno, mentre nella fase notturna lavora in modalità riparazione. Questi concetti, così come l’attenzione riservata a questi particolari bioritmi, sono stati già a partire dagli anni ’80 parte integrante del lavoro del Dott. Enzo Odoardi (Biologo, Cosmetologo e Fondatore della SICE – Società Italiana di Cosmesi Eubiotica), tant’è che proprio applicando questi studi sulla Cronobiologia al campo cosmetico e del ringiovanimento della pelle, il Laboratorio SICE ha realizzato il Progetto della Linea Malìa® che, per la zona del viso, prevede una serie di prodotti dalle spiccate proprietà antiage.
Quanto detto fino ad ora mostra quanto siano importanti questi cicli che regolano il funzionamento dell’organismo, e come qualsiasi tipo di intervento esterno (in questo caso lo spostamento in avanti o indietro dell’orario) che imponga una variazione in questa routine biologica, comporti delle ripercussioni più o meno incisive per la nostra salute. Anche per questo motivo, da qualche anno si è aperto un dibattito che ha portato il Parlamento Europeo alla decisione di affidare ad ogni singolo Paese della Comunità la scelta se adottare il passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa, o mantenere un unico orario e lasciarlo invariato per tutto l’anno. Dal punto di vista eubiotico, che in ambito estetico e cosmetico prevede un imprescindibile rispetto per la fisiologia della pelle, è auspicabile che si decida di evitare interventi periodici e artificiali che comportino cambiamenti per il nostro equilibrio psicofisico, e si assecondi invece la strada che garantisca una regolarità ai bioritmi dell’organismo nel segno di un benessere assolutamente armonico e naturale.
Al fine di ridurre la sempre più massiccia immissione di plastica nell’ambiente, a partire dal 1° gennaio 2020 in Italia sono stati messi al bando tutti i cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche. Questa disposizione, che vieta la vendita di una vasta gamma di prodotti che ne facevano uso, si inserisce [...]
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Gli antichi romani conoscevano molto bene le preziose qualità dell’acqua e, per poter usufruire dei suoi benèfici effetti, diedero vita a numerosi centri termali sfruttando sorgenti naturali dotate di particolari proprietà curative. La stessa concezione architettonica di questi edifici si strutturava in relazione al percorso termale da svolgere e alle diverse fasi in cui era suddiviso.
Ora solare e ora legale: come reagisce il nostro organismo?
Nell’ultimo fine settimana, con il ritorno dell’ora solare, gli orologi sono stati messi indietro di un giro di lancette. Questa situazione durerà fino al 29 marzo 2020, quando tornerà di nuovo l’ora legale: una pratica convenzionale stabilita per usufruire della maggior quantità di energia solare garantita dalla primavera e dall’estate e, di conseguenza, per perseguire una più efficace politica di risparmio energetico. Ma quest’ora di sonno che, a seconda del casi, viene persa o guadagnata, che ripercussioni ha sul nostro equilibrio psicofisico?
L’organismo umano è soggetto a schemi di funzionamento con una cadenza di 24 ore che, secondo variazioni cicliche, scandiscono e condizionano le diverse attività biologiche. Questi schemi chiamati Ritmi Circadiani (dal latino circa “intorno” e dies “giorno”) agiscono su diverse funzioni fisiologiche, influenzando per esempio la resistenza fisica, la pressione arteriosa, la temperatura corporea o l’attività intestinale. Tale alternanza ciclica, che varia in fase diurna e in fase notturna, condiziona anche le secrezioni ormonali e, in particolare, la produzione di melatonina che regola il ritmo Sonno/Veglia, quello probabilmente più interessato dall’entrata in vigore di ora solare e legale. Introducendo a tutti gli effetti una variazione artificiale che crea una sorta di jet-leg fittizio, questo cambiamento costringe l’organismo (anche se per pochi giorni) a resettare il proprio equilibrio. Limitare quindi tutto alle espressioni “si dorme un’ora in più o un’ora in meno” è evidentemente riduttivo, laddove invece si rende necessario creare una nuova sincronia e reimpostare velocemente il nostro orologio biologico, a partire da quello che regola il sonno. Per questo motivo, per i primi giorni, i tempi necessari per addormentarsi e quelli per il risveglio potranno subire qualche contraccolpo, facendo registrare fenomeni di insonnia; chi poi già soffre di difficoltà legate al sonno, potrebbe vedere amplificarsi questa manifestazione, con effetti negativi anche sulla concentrazione durante il giorno. Più importanti invece, dal punto di vista medico, potrebbero essere le conseguenze sull’attività cardiovascolare, in particolare nei pazienti cardiopatici anziani che, come evidenziato da alcuni studi, nei primi giorni in prossimità del cambio d’orario possono accusare alcune difficoltà. Inoltre, nel caso dell’ora solare che in pratica sottrae un’ora di luce durante il giorno, è possibile che si possano avere ripercussioni in senso negativo sull’umore. Non a caso nei paesi del Nord Europa, dove la fase di buio durante il giorno è decisamente più lunga, si certificano molti più casi legati ad una probabile sindrome depressiva.
Dal punto di vista estetico, le conseguenze per la pelle in un periodo comunque breve di assestamento, non sono particolarmente rilevanti, se non in conseguenza di variazioni di carattere sistemico legate a squilibri fisiologici di tutto l’organismo. Ciò che però conta, ed è importante porre in evidenza, è che i cicli circadiani rivestono un ruolo fondamentale anche per la salute e il benessere della pelle che, nella fase diurna lavora per combattere le aggressioni derivanti dall’esterno, mentre nella fase notturna lavora in modalità riparazione. Questi concetti, così come l’attenzione riservata a questi particolari bioritmi, sono stati già a partire dagli anni ’80 parte integrante del lavoro del Dott. Enzo Odoardi (Biologo, Cosmetologo e Fondatore della SICE – Società Italiana di Cosmesi Eubiotica), tant’è che proprio applicando questi studi sulla Cronobiologia al campo cosmetico e del ringiovanimento della pelle, il Laboratorio SICE ha realizzato il Progetto della Linea Malìa® che, per la zona del viso, prevede una serie di prodotti dalle spiccate proprietà antiage.
Quanto detto fino ad ora mostra quanto siano importanti questi cicli che regolano il funzionamento dell’organismo, e come qualsiasi tipo di intervento esterno (in questo caso lo spostamento in avanti o indietro dell’orario) che imponga una variazione in questa routine biologica, comporti delle ripercussioni più o meno incisive per la nostra salute. Anche per questo motivo, da qualche anno si è aperto un dibattito che ha portato il Parlamento Europeo alla decisione di affidare ad ogni singolo Paese della Comunità la scelta se adottare il passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa, o mantenere un unico orario e lasciarlo invariato per tutto l’anno. Dal punto di vista eubiotico, che in ambito estetico e cosmetico prevede un imprescindibile rispetto per la fisiologia della pelle, è auspicabile che si decida di evitare interventi periodici e artificiali che comportino cambiamenti per il nostro equilibrio psicofisico, e si assecondi invece la strada che garantisca una regolarità ai bioritmi dell’organismo nel segno di un benessere assolutamente armonico e naturale.
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